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nr.133
27 Luglio 2023

3 minuti di tempo

Addio all'uccellino

Musk ha avviato il rebranding di Twitter mandando in pensione nome e logo.

Non sono mai state un segreto le intenzioni di Elon Musk di rivoluzionare Twitter per trasformarlo in una “app per tutto”, per quanto questo concetto possa essere vago.

Ebbene in questi giorni il percorso sembra essere stato avviato, è stato infatti lanciato il rebranding del social.

Non si tratta di un semplice restyling o nuovo logo, in quanto non si mantiene nessun legame con il passato, non sono stati conservati né colori, né font, né forme.

Il brand Twitter è stato completamente azzerato e sostituito con “X”.

Una tale scelta di rottura di solito si compie quando la reputazione del vecchio brand è definitivamente compromessa o quando il business cambia radicalmente target, servizi, mercati, settore,… tutte cose che non sembrano essersi verificate.

Il nuovo brand X sembra essere debole dal punto di vista di protezione legale, secondo l’avvocato specializzato in marchi, Josh Gerben, solamente negli Stati Uniti vi sono quasi 900 registrazioni di brand che già coprono la lettera X in una vasta gamma di settori.

Tra queste vi sono anche quella di Meta, fatta nel 2019, per un marchio rappresentato da una lettera X blu e bianca, per i settori software e social media e quella di Microsoft che dal 2003 possiede un marchio X relativo al suo sistema di videogiochi Xbox.

Parlando di Twitter e dei suoi potenziali problemi e minacce, non possiamo non segnalarvi che TikTok ha lanciato un nuovo formato di post basato sul solo testo.

Per ammissione dello stesso Musk, Twitter continua a perdere attrattività presso le aziende che non investono più o lo fanno molto meno nella pubblicità sul social. Rispondendo ad una serie di Tweet il patron di Tesla ha scritto che sulla società pesa un calo del 50% delle entrate dalla pubblicità e un forte carico di debiti. Questo fa seguito ai dati del periodo aprile-maggio che hanno visto i ricavi pubblicitari in flessione del 59% rispetto allo scorso anno. Le motivazioni che fanno andare le imprese con il freno tirato sarebbero la proliferazione dei discorsi di odio e della pornografia sulla piattaforma.

I Social nel mondo

L’uso di internet cresce ed ancor più quello dei social.

Secondo uno studio di Kepios la popolazione mondiale che utilizza i social si sta avvicinando a quella che naviga in internet, inoltre passa sempre più tempo su queste piattaforme.

Vediamo alcuni dati: sono quasi cinque miliardi le persone attive sui social, cioè il 60,6% della popolazione mondiale, contro il 64,5% che utilizza Internet.

Mentre gli utenti dei social sono cresciuti del 3,7% nell’ultimo anno, l’aumento degli utenti internet si è fermato sotto l’1%.

Naturalmente questi dati aggregati vanno scorporati e suddivisi per aree geografiche per avere una visione completa e veritiera.

In Africa orientale e centrale, dove la diffusione di internet è bassa, solo una persona su 11 utilizza i social media. In India il dato sale ad uno su tre.

Ci sono forti disparità anche sul tempo trascorso sui social, con i brasiliani che passano in media 3 ore e 49 minuti al giorno su queste piattaforme mentre i giapponesi meno di un’ora.

Chiudiamo con una piccola nota: ricordate la teoria dei sei gradi di separazione dello psicologo americano Stanley Milgram, secondo cui basterebbero 5 intermediari per mettersi in contatto con qualsiasi persona nel mondo?

Bene, nonostante questa enorme diffusione di internet e social, secondo una ricerca pubblicata su Physical Review X sembra che il mondo non si sia fatto più “piccolo” e che i gradi di separazione non siano diminuiti!