news, comunicazione, grafica ... pausa caffè

nr.120
26 Gennaio 2023

2 minuti di tempo

Turismo e ecommerce

Il settore dell'ospitalità e dei trasporti nel 2022 sorpassa i valori del 2019

Come internet abbia da tempo cambiato le abitudini di acquisto di viaggi, trasporti e servizi di ospitalità è percepibile da tutti, senza dover essere degli esperti del settore. L’ecommerce in particolare sta dando ottimi risultati, aiutando le imprese del comparto turismo a riprendersi in questo duro scenario post pandemia.

I viaggi per svago e per lavoro, sia nazionali che internazionali, dopo lo stop forzato sono ricominciati, ma questi da soli non hanno riportato le aziende agli stessi livelli del “prima”. Se però ci focalizziamo sull’ecommerce, stando ai dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, vediamo una crescita per il travel del 3,7% rispetto al 2019 ottenendo un valore complessivo di 27,6 miliardi.

La digitalizzazione del “viaggio”, da intendersi in senso ampio, è una priorità trasversale a tutte le aziende di tutti gli ambiti del comparto. Ad esempio le agenzie di viaggio stanno investendo nella digitalizzazione della relazione con l’utilizzo di strumenti tecnologici per l’invio del preventivo (36%) e piattaforme B2b2c per vendere direttamente online i servizi al cliente (25%).

Anche gli alberghi e le strutture ricettive in genere si stanno attivando su questo fronte, per loro l’ecommerce incide per il 51% sulle transazioni (+7 punti rispetto al 44% del 2019). Per quanto riguarda i trasporti l’incidenza sale al 68% dal 55% del 2019.

L’analisi conferma come il canale online sia sempre più prevalente nella fase di ricerca.

Il 56% dei viaggiatori dichiara infatti di aver usato il web come unico canale; i motori di ricerca sono stati la fonte in oltre un caso su due, seguono i siti di recensione, gli aggregatori e i comparatori di alloggi e trasporti. In questa classifica non manca inoltre il sito dei fornitori dell’alloggio.

Per quanto riguarda la prenotazione dell’alloggio il 59% dei viaggiatori ha utilizzato esclusivamente canali online (prevalentemente Ota, seguite dai canali diretti).

In molti probabilmente non ci hanno mai dato troppo peso eppure la pratica dei cosiddetti gatekeeper (browser, motori di ricerca, social, …) di preinstallare applicazioni e software sui dispositivi oppure di impedire che i pagamenti vengano effettuati attraverso altri servizi, gli ha permesso di limitarne la concorrenza. Un esempio che può inserirsi in questo scenario è quello che denuncia Spotify, secondo l’azienda la pratica di Apple di addebitare una commissione del 30% per gli acquisti sull’App Store sarebbe anticoncorrenziale e sleale. Vedremo se il Digital Market Act che diventerà pienamente applicabile quest’anno riuscirà ad eliminare queste posizioni dominanti.

Tutti parlano di AI

Da qualche settimana ormai non si può entrare sui social o sui siti di informazione senza sentire parlare di AI e di strumenti che tramite queste tecnologie sono in grado di creare testi ed immagini.

Molti professionisti si stanno interrogando sulla qualità degli elaborati prodotti e sulla possibilità di sfruttarli per realizzare contenuti; c’è anche chi già lo ha fatto come Mulino Bianco e Martini.

Il primo brand, ad inizio anno, ha pubblicato sui propri profili Instagram e Facebook una serie di immagini create con l’AI ambientando in scenari suggestivi i propri pancake. Martini invece ha ideato una campagna pubblicitaria per i propri cocktail dove l’AI ha creato delle immagini in cui emergono bevande e ingredienti.

Andando oltre i risultati estetici e di contenuto, sono già venute alla luce problematiche relative al diritto d’autore, ad esempio a San Francisco un collettivo di artisti ha avviato una class-action contro le società che hanno creato le intelligenze artificiali Stability AI e Midjourney (quest’ultima è proprio quella utilizzata da Martini), perché avrebbero utilizzato opere protette per allenare le proprie AI.

Questo significa che i sistemi generativi utilizzano senza consenso quelle immagini potendo anche arrivare a riprodurre lo stesso stile dell’artista.