Quante aziende sarebbero disposte a incentivare l’utilizzo di un servizio alternativo, a discapito dei propri, in un’ottica di responsabilità sociale? È ciò che sta facendo la compagnia KLM, con una campagna e un sito web per sensibilizzare le persone sull’inquinamento prodotto dai voli nelle tratte brevi, sottolineando come in questi casi il treno sia una scelta più responsabile. Nel sito web oltre ad altri consigli ai viaggiatori la compagnia mette in evidenza il proprio impegno ed i miglioramenti a cui l’intera industria dovrebbe puntare.
Considerando che, in seguito alla notorietà acquisita da Greta Thunberg, in Svezia si è registrato un calo dei viaggiatori via aereo in favore del treno, se la campagna di KLM colpisse nel segno, si andrebbe ben oltre un’idea di marketing.
Il procedimento dell’antitrust verso Alitalia, Aeffe e alcuni influencer su Instagram si è concluso senza sanzioni, ma non consideratelo come un nulla di fatto! Si è, infatti, messo in moto, anche in Italia, un percorso di autoregolamentazione per fermare la pubblicità occulta.
Recentemente Alitalia è stata protagonista di una campagna social problematica.
È, infatti, incappata in un grave errore ed è dovuta correre ai ripari dopo un’accusa di razzismo. Per promuovere una nuova tratta verso Washington ha ideato 4 video in cui degli attori impersonavano dei presidenti americani fra cui Barack Obama.
Per una maggiore somiglianza sono ricorsi al blackface, cioè l’utilizzo del trucco per scurire la pelle, pratica però nata nel diciannovesimo secolo che ha contribuito alla creazione di uno stereotipo negativo degli afroamericani e per questo considerata molto offensiva all’estero. L’azienda ha quindi dovuto ritirare il video e scusarsi. Appare evidente come una buona conoscenza delle altre culture sia fondamentale quando ci si espone su un canale globale come il web.