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nr.139
02 Novembre 2023

2 minuti di tempo

Lettere di cioccolato

Tornano i vasetti Nutella in edizione limitata, questa volta in collaborazione con Treccani.

21, come le lettere del nostro alfabeto, è il numero dei vasetti che fanno parte della collezione “Nutella®, Parole” realizzata in collaborazione con Treccani.

Il nome dell’edizione limitata vi lascia intuire che ad ogni lettera corrisponde un termine, scelto con l’obiettivo di ispirare e migliorare la giornata delle persone a partire proprio dalla colazione.

Creatività, unicità, zen… fanno parte di queste parole “magiche” che hanno il compito di dare una svolta e rendere speciale ogni momento.

Come già in passato, la campagna si sviluppa dallo scaffale all’online costruendo un percorso e facendo vivere un’esperienza ad ogni acquirente, vediamo in che modo.

Le colorate etichette, oltre alla lettera e alla parola, sono arricchite da illustrazioni in stile pop con disegni che possano evocare il significato del termine corrispondente.

Sul vasetto è poi presente un qr code, inquadrandolo si raggiunge il sito di Nutella® e, in particolare, i contenuti realizzati da Treccani che spiegano il significato e l’etimologia del termine e raccontano curiosità e aneddoti sul suo utilizzo.

Tramite il qr code è inoltre possibile scaricare l’illustrazione che più vi ha colpito, impostarla come sfondo per il proprio telefono e portarla con sé, un’idea originale per essere sempre sotto gli occhi del proprio cliente e fidelizzarlo.

Per gli amanti dei podcast è stata creata una playlist che permette di scoprire di più su questi termini di uso quotidiano.

Si intitola “Più che parole” ed è prodotto in collaborazione con Chora Media. In ogni episodio lo scrittore e illustratore Matteo Bussola approfondisce ciascuno dei ventuno termini a cui sono dedicati i nuovi vasetti.

Ad esempio nella parola Creatività Nutella® e Treccani hanno visto l’opportunità di parlare di Michele Ferrero, il fondatore dell’omonima azienda padre della famosa crema spalmabile e dell’utilità del pensiero laterale.

Ancora una volta vediamo come la multicanalità sia la strada intrapresa dalle grandi aziende, percorso che può essere seguito con le dovute modifiche anche da piccole e medie imprese.

Si è aperta sabato scorso la mostra dal titolo “Futurismo di carta” presso il Museo Nazionale Collezione Salce. La mostra, che raccoglie una selezione di manifesti pubblicitari, si divide in due momenti, il primo chiamato “Forme dell’avanguardia nei manifesti della Collezione Salce” sarà visitabile fino al 25 febbraio, e copre il periodo storico che va dal 1915 al 1930. Il secondo dal titolo “Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità” prenderà vita dal 1 marzo al 30 giugno 2024 e approfondirà il periodo dal 1930 al 1940. Manifesti Campari, Fiat, Martini, Buitoni sono solo alcuni esempi di ciò che potrete vedere.

Cosa acquisti?

Italiani e acquisti online da tempo non sono più mondi distanti e separati. Adesso una ricerca Istat ci svela anche cosa i nostri connazionali comprano maggiormente. L’analisi, che si riferisce alle compravendite del 2022, comprende sia i prodotti fisici che digitali.

In vetta alla classifica c’è il settore dell’abbigliamento (dall’intimo al tecnico, dalle scarpe agli accessori), il 19% degli italiani sopra i 14 anni ha infatti completato almeno un acquisto per questo genere di prodotti.

In seconda posizione troviamo un settore molto vasto che va dall’arredamento al giardinaggio e ricade sotto il nome di articoli per la casa, il 10% degli italiani ha fatto almeno un acquisto.

Sale sul podio, in terza posizione, anche una categoria di prodotti digitali, si tratta di film e serie TV in streaming o download, sono infatti 8 italiani su 10 ad aver comprato questi articoli.

La tecnologia a pari merito con i prodotti di bellezza e benessere occupa il quarto posto della classifica, il 7% degli italiani ha acquistato in queste categorie.

Seguono poi l’editoria, poco al di sotto del 7%, gli articoli sportivi e le consegne dei pasti al 6%, gli integratori e i farmaci poco al di sotto del 6% e i prodotti per l’infanzia al 5%.

Stando a questi dati, se la vostra attività rientra in questi settori, pensare ad una strategia di vendita online appare come un passo sempre più favorevole.