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nr.67
15 Ottobre 2020

2 minuti di tempo

Se i contro superano i pro

Oggi parliamo di Page Builder per siti web, degli strumenti che, tramite un sistema di selezione e trascinamento, permettono anche a persone inesperte di costruire una pagina web con immagini, testi, video, … sembra una meraviglia, vero? Eppure hanno molti contro. Partiamo proprio da una notizia di questi giorni che vede protagonista uno dei più diffusi Page Builder per Word Press. Il Page Builder in questione si chiama WP Bakery e al suo interno è stata rilevata una vulnerabilità che permette agli hacker di aggiungere del codice malevolo che poi attaccherà i visitatori del sito. Un problema di sicurezza per tutte le aziende che hanno inserito nel proprio sito questo popolare plugin, ma non l’unico.

I page builder contengono molto codice che in realtà il tuo sito internet non utilizza, andandolo a rallentare; inoltre, quella che può sembrare completa libertà, se non governata, può portare invece a confusione e fastidio per l’utente che naviga le pagine. Potremmo continuare, ma già questo basta per consigliarti di scegliere un sito web personalizzato costruito appositamente per te!

Siamo abituati a sentire notizie di multe e accuse contro i big di internet da parte dell’Europa e dei paesi membri, meno frequente sentirle da parte degli U.S.A., sarà che la maggioranza di queste aziende proviene da lì… Questa volta però è il Congresso USA a denunciare il loro comportamento anticoncorrenziale. Al termine di uno studio di 16 mesi, il dito è stato puntato contro Amazon, Apple, Facebook e Google, colpevoli di aver acquisito, copiato e danneggiato i concorrenti e le start up e di sfruttare la propria posizione dominante. Vedremo se saranno prese delle contromisure.

Nuovo look per Workspace

Fino a pochi giorni fa si chiamava GSuite ed era la proposta dei software e servizi Google (Gmail, Calendar, Drive, Docs, funzioni di meeting e chat) alle aziende. Il nuovo nome è già una promessa per i lavoratori: lo spazio (space) di lavoro (work) a servizio delle imprese.

Il rebranding non modifica solo il nome ma porta con sé una nuova immagine e nuove icone. Queste ultime non si differenziano più per colore, la scelta vuole sottolineare una più marcata integrazione tra le varie applicazioni e funzionalità. Ogni icona riporta i quattro colori di casa Google uniformandosi alla comunicazione di Big G.

Nel dettaglio, con le nuove funzionalità di Google Workspace, il lavoro per gli utenti sarà più facile e dinamico potendo, ad esempio, modificare file direttamente dalle chat o potendo aprire documenti e presentazioni in anteprima.