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nr.129
01 Giugno 2023

3 minuti di tempo

Tra fisico e digitale

Per il lancio del nuovo pesto basilico e limone Barilla utilizza una campagna multicanale

Una limonaia vista duomo di Milano è l’idea originale realizzata da Barilla per promuovere il suo nuovo pesto basilico e limone.

Dal 25 al 27 maggio la location è stata animata da showcooking e masterclass e questo è il primo punto di interscambio tra mondo fisico e digitale, infatti è dal web e dai social che sono stati selezionati i food creator e influencer che hanno tenuto queste speciali lezioni.

L’integrazione continua con la promozione della limonaia e i suoi eventi attraverso diversi social network (Facebook/IG, TikTok e Youtube), una landing page dedicata e siti a copertura locale.

Hanno fatto inoltre parte della comunicazione strumenti fisici come affissioni nelle linee verde e gialla della metropolitana di Milano e una Ape Car.

Quella di Barilla è stata una importante campagna che ha coinvolto più agenzie ed è chiaramente alla portata solo di grandi aziende.

Sono diversi però i punti che possono essere d’ispirazione anche per le attività più piccole, vediamo i principali.

Integrare la comunicazione online e offline permette di offrire esperienze più coinvolgenti, complete e informative; raggiungere il proprio target in più momenti facilita e stimola il ricordo; idee originali ottengono una maggiore diffusione perché fanno parlare di sé in modo spontaneo.

Gli strumenti fisici sono ancora efficaci e, infine, il digitale è adatto anche per veicolare eventi locali.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. A quanto pare il detto vale anche per le AI stando alla notizia che arriva dagli Stati Uniti e che vede coinvolto un avvocato di New York. Il legale si è affidato all’intelligenza artificiale ChatGPT per la ricerca di precedenti sentenze da portare in tribunale con cui corroborare la propria posizione. Il team di avvocati della controparte ha però scoperto che alcuni di tali contenuti erano falsi. L’avvocato ha così dovuto ammettere di aver usato ChatGPT per integrare la sua ricerca senza verificare l’autenticità dei contenuti. La possibilità che le AI creino contenuti falsi che poi vengono diffusi è una delle maggiori criticità in discussione.

Italiani e e-commerce

La nuova ricerca “Rapporto 2023 sulla Sostenibilità Digitale nel Retail” realizzata dalla Fondazione per la sostenibilità digitale ci mostra come gli italiani percepiscono l’e-commerce in relazione alla sostenibilità ambientale, sociale e all’impatto sull’economia locale.

Rispetto all’impatto ambientale il 71% dei cittadini attribuisce all’e-commerce un effetto positivo in quanto evita gli spostamenti dei cittadini, nonostante ciò il 64% vede il rovescio della medaglia nell’aumento del numero di spedizioni e pacchi in circolazione. Il 19% non ritiene che le app o i siti che favoriscono l’acquisto di prodotti usati diminuiscano gli sprechi.

Nelle scelte d’acquisto gli italiani danno più valore alla sostenibilità sociale rispetto a quella ambientale. Il 75% afferma di essere disposto a spendere di più nel caso abbia la certezza che i lavoratori non sono sfruttati, invece la percentuale scende al 64% nel caso la garanzia riguardi il rispetto dell’ambiente. Sotto quest’ultimo aspetto l’età sembra un fattore determinante con i giovani più propensi e consapevoli rispetto alle fasce a partire dai 31 anni.

Il 73% attribuisce un impatto economico importante ritenendo che l’e-commerce distruggerà i piccoli negozi, ma allo stesso tempo, per il 72% degli italiani, diventerà un’opportunità per quelle attività locali che sapranno abbracciare e integrare il digitale.

La Fondazione rileva inoltre come l’e-commerce faccia ormai parte delle abitudini di acquisto degli italiani, stimando che nel 2023 gli acquisti online B2C cresceranno del 13% e raggiungeranno il valore di 54 miliardi di euro.