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nr.137
05 Ottobre 2023

3 minuti di tempo

Johnson & Johnson cambia logo

L'impresa inizia una nuova era come azienda sanitaria globale con un'identità visiva innovativa

Il gigante della sanità Johnson & Johnson ha sostituito la famosa firma che utilizzava dal 1887 con un nuovo logo dall’aspetto moderno che riflette la sua maggiore attenzione ai prodotti farmaceutici e ai dispositivi medici.

La scrittura del logo originale era basata sulla firma del co-fondatore James Wood Johnson e sarà ancora visibile, per ora, su prodotti di consumo come lo shampoo per bambini di Kenvue (una nuova società recentemente scorporata da J&J).

Il nuovo look, che include una diversa tonalità di rosso, mira a riconoscere il passaggio di J&J a una “società sanitaria pura”, ha affermato Vanessa Broadhurst, vicepresidente esecutivo dell’azienda.

Il logo della firma era “uno degli emblemi aziendali più utilizzati al mondo”, ha dichiarato J&J, ma aveva iniziato a mostrare la sua età in un’era fatta di messaggi di testo ed emoji.

Molti bambini non imparano più a scrivere in corsivo a scuola, osserva la consulente di marketing Laura Ries. Le persone potrebbero riconoscere la firma, ma non necessariamente ”leggerla”, ha detto. Il nuovo logo, ha confermato, è più facile da elaborare.

L’azienda adotterà sia la versione lunga che quella breve, espandendo e costruendo più valore attorno alla forma abbreviata “J&J” per presentarsi in un modo personalizzabile e contemporaneo, soprattutto nei canali digitali.

Johnson & Johnson continuerà a sfruttare il colore rosso, un colore fresco, luminoso e attuale che parla della capacità di rispondere con urgenza alle sfide sanitarie ed evolvere con i tempi.

Decidere di cambiare un logo così storico e riconoscibile è stata una buona mossa? La semplificazione è forse sfociata nella perdita di distintività e carattere? Le risposte le otterremo con il passare del tempo.

Continuano le indiscrezioni sul lancio di una versione a pagamento per Facebook e Instagram nel mercato europeo.

Gli utenti del nostro continente potrebbero presto dover scegliere tra acconsentire ad essere raggiunti nel proprio feed da annunci personalizzati, cioè basati sul tracciamento dei propri dati di navigazione, oppure pagare un abbonamento.

Si delinea sempre più questa strategia per ovviare alle controversie tra Meta e la UE in materia di diritto alla privacy.

Il restyling invisibile

Fine settembre ha portato con sé, insieme al cambio di stagione, uno di quei restyling del logo quasi invisibili, questa volta è toccato a Facebook!

Siamo sicuri che, negli ultimi giorni, cliccando sull’icona dell’app in questione, abbiate percepito qualcosa di diverso, senza però riuscire a identificare nettamente cosa, per poi non pensarci più.

Ecco, la vostra sensazione era corretta, Meta ha infatti rinnovato il logo del social con piccole modifiche, senza stravolgimenti.

La più evidente, si fa per dire, è il cambio di colore verso un blu elettrico acceso. Secondo le dichiarazioni dell’azienda la sfumatura è stata progettata per rendere l’app più accessibile e fornire un contrasto più forte affinché la “f” si distinguesse maggiormente.

Non solo il blu, Meta ha selezionato una nuova tavolozza di colori con inedite tonalità e contrasti con lo scopo di distinguersi e ottimizzare l’accessibilità.

Sul lato testuale la “f” e l’intero marchio sono stati portati alle caratteristiche del Facebook Sans, supportando una comunicazione coerente e migliorando la leggibilità complessiva nell’app.

Sappiamo però che mentre leggevate l’articolo avete continuato a domandarvi: hanno realmente senso ed efficacia queste piccole modifiche su cui si soffermano solo gli addetti ai lavori?

Perché non intervenire con qualcosa di più impattante? Le motivazioni sono molteplici. Innanzitutto Facebook è relativamente recente ed ha continuato a far evolvere la propria immagine per cercare di restare al passo con i tempi, non c’era quindi la necessità di svecchiare un logo fermo da decine di anni.

In secondo luogo il social ha ancora oltre 2 miliardi di utenti, molti dei quali legati al brand.

In terzo luogo, ricollegandoci all’inizio dell’articolo, i piccoli cambiamenti vengono percepiti anche se non completamente compresi, perciò, se ben progettati, potranno perseguire l’obiettivo che ci si è posti.