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nr.125
06 Aprile 2023

3 minuti di tempo

Pepsi si rinnova

Il brand compie 125° anni e festeggia con il restyling del proprio logo

Solo poche settimane fa vi avevamo mostrato come Burberry, per il restyling del proprio logo, avesse deciso di guardare al passato e riprendere elementi contraddistintivi della sua storia, oggi vediamo che Pepsi ha seguito una logica analoga per il proprio logo.

L’azienda quest’anno festeggerà il suo 125° anniversario e tra le attività messe in campo c’è anche l’azione di rebranding.

Il nuovo logo è già stato presentato sebbene verrà implementato in tutti i punti di contatto con i clienti a partire da quest’autunno nel Nord America e a livello mondiale nel 2024.

Sono trascorsi 14 anni dall’ultimo restyling che aveva portato il nome del marchio fuori dal cosiddetto “pepsi globe” e aveva cambiato le linee e gli equilibri interni a quest’ultimo.

Il nuovo logo è stato realizzato con l’obiettivo di valorizzare la storia del brand, ma al contempo consentirgli di essere innovativo e al passo con i tempi, pensando ad un utilizzo sia su strumenti fisici che digitali.

Vengono perciò ripresi elementi caratteristici dell’immagine del brand e incorporati nuovi elementi di modernità.

La scritta Pepsi torna all’interno della fascia bianca del globo che riprende anche le linee ondulate; è quel caratteristico impulso di Pepsi che evoca l’effervescenza della bevanda e richiama il ritmo e l’energia della musica, una parte importante e continua dell’identità di Pepsi.

La font è personalizzata con un carattere più moderno e forte. Anche la palette colori è stata aggiornata con un blu elettrico più deciso e l’introduzione del nero, con il quale si vuole richiamare e dare maggiore importanza alla gamma Pepsi Zero Sugar. Viene poi introdotta una nuova silhouette della lattina, visivamente distinta.

Questo restyling è un altro evidente caso che rende chiaro come le aziende possano e debbano aggiornare la propria immagine senza temere di perdere il legame con la propria storia.

Mentre alcuni brani ritornano ad essere utilizzabili su Facebook ed Instagram perché appartenenti al catalogo Soundreef che ne amministra quindi totalmente i diritti, la battaglia tra Meta e Siae continua. L’Antitrust ha aperto un’istruttoria per verificare se la società di Zuckerberg ha abusato della sua posizione dominante, ha inoltre avviato un procedimento cautelare. Meta al contrario dichiara che Siae avrebbe preteso un aumento non inferiore al 310% rispetto al precedente accordo senza supportarne le motivazioni. Proprio oggi è previsto un tavolo di confronto, vedremo con quali sviluppi.

Stop ad AI e ChatGPT?

Dal 1° aprile gli utenti italiani che cercano di utilizzare ChatGPT, sia gratuitamente che a pagamento, si trovano di fronte ad un avviso che annuncia la sospensione del servizio nel nostro Paese.

Lo stop immediato è stato richiesto dal Garante della privacy italiano che ha anche aperto un’istruttoria.

Secondo il garante il servizio non offre un’informativa agli utenti sui loro dati raccolti da OpenAI, inoltre mancano filtri per verificare l’età degli utenti.

Rileva poi l’assenza di una base giuridica che “giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma”.

Infine le risposte di ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, con un conseguente errato trattamento dei dati personali.

OpenAI si dichiara attenta alla privacy e si impegna a dialogare con il Garante per giungere ad un accordo e ripristinare il servizio il prima possibile.

Sui pericoli a 360° della proliferazione e sviluppo delle AI si muove anche la lettera firmata da Musk e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale e dirigenti del settore.

Il loro obiettivo è di chiedere una sospensione di questi strumenti e di realizzare un’autorità di regolamentazione per garantire che l’espansione dell’IA serva l’interesse pubblico.