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nr.140
16 Novembre 2023

3 minuti di tempo

L'identikit della GenZ

I nati tra il 1997 e il 2012 sui social si dividono in 5 grandi categorie, a dirlo è una nuova ricerca.

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato del rapporto tra “Over 50” e tecnologia sfatando nell’occasione alcuni falsi miti, oggi approfondiamo invece il comportamento dei più giovani sui social network. La GenZ ci riserverà le stesse sorprese?

A fornirci queste informazioni è la nuova ricerca presentata durante lo IAB Forum 2023 e che rappresenta il primo risultato pubblicato da Webboh Lab, l’osservatorio digitale permanente creato da Webboh e Sylla.

L’indagine ha coinvolto 24.000 ragazzi tra i 12 e i 20 anni ed ha individuato 5 gruppi che vivono e usano i social in maniera differente: Meme Maestro (40%), Creative Explorer (18%), Like Lover (17%), Social Soul (14%) e Digital Dreamer (11%).

Il tipo Meme Maestro considera i social una forma d’intrattenimento, condivide aspetti della propria vita e interessi e si collega con i suoi coetanei per trarre ispirazione sui prodotti di tendenza.
Ai Creative Explorer piace esplorare e approfondire i propri interessi, ma anche scoprire nuovi argomenti e condividere informazioni, promuovendo cause sociali e cercando aiuto e supporto.
I Like Lover amano i social media e cercano gratificazioni attraverso i feedback positivi, come i like e i commenti.
Il gruppo Social Soul usa i social per instaurare relazioni e conoscere nuove persone, ma anche per avere consigli e scoprire nuove passioni.
Infine i Digital Dreamer utilizzano questi strumenti per esplorare e vivere un’identità online diversa dalla realtà.

E se tutti loro non potessero più utilizzare i social? La Gen Z sentirebbe la mancanza di WhatsApp, Instagram, TikTok e YouTube, mentre non soffrirebbe l’assenza di Facebook.

La tecnologia fa passi da gigante, anche nelle truffe online, purtroppo. Gli esperti dell’azienda specializzata Ermes Browser Security, le ritengono 10 volte più efficaci rispetto al passato anche grazie all’IA che permette ai criminali di eseguire un lavoro più accurato, ad esempio senza quegli errori lessicali e grammaticali dati da traduzioni stentate che ci facevano fiutare subito l’inganno. Gli esperti prevedono inoltre un +400% di attacchi hacker per il prossimo periodo a partire dal Black Friday.

Rendi anche questo?

Si avvicinano i grandi acquisti del black friday e del Natale, dove si intrecciano necessità, desideri e tanti sconti che rendono cliccare su quel famigerato pulsante “conferma ordine” molto più fluido e spensierato. Quanti di questi prodotti verranno restituiti perché non conformi alle nostre aspettative o del ricevente in caso di regali?

In realtà la questione dei resi è una problematica reale degli ecommerce, piccoli tanto quanto grandi, e forse è proprio di questi ultimi parte della colpa visto che, nel tentativo di vincere le diffidenze degli acquirenti e di crearsi un vantaggio competitivo verso i negozi fisici, si sono per anni accollati i costi di questa pratica e la hanno anche incentivata allungando i tempi per avvalersene.

Secondo i dati di If Returns, piattaforma che si occupa di resi e cambi, circa il 20% degli acquisti online viene rimborsato, in altre parole 1/5 degli acquisti viene reso, un’enormità che spinge a pensare quando verrà posto fine alla politica del reso gratuito che solleva l’acquirente da ogni remora: non sono certo della taglia? Ne prendo due e restituisco quella che non mi va; non so se il colore è giusto? Lo prendo lo stesso casomai lo rendo; il codice non corrisponde al pezzo di ricambio che mi serve? Lo prendo posso sempre rimandarlo indietro…

Il reso però ha molteplici costi, non solo la mancata vendita, ci sono le doppie spese di trasporto, il maggior lavoro di organizzazione e gestione, l’eventuale riduzione di valore, igienizzazione, nuovo packaging e altri costi legati ai casi specifici.

Le politiche di reso sono dunque un aspetto da valutare attentamente se state progettando di aprire un e-commerce, dovrete considerare i costi potenziali, ciò che fanno i vostri concorrenti e le agevolazioni a cui si sono abituati i clienti.