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nr.127
04 Maggio 2023

3 minuti di tempo

La diversificazione

Meta ha annunciato nuove modifiche che rendono evidente l'importanza della diversificazione.

Nella propria proposta commerciale, nella scelta dei propri fornitori e in tutti gli ambiti del fare impresa, un fattore molto importante è la diversificazione, sia per ampliare le proprie opportunità, che per ridurre i rischi.

Anche nella strategia online dell’azienda la diversificazione è un concetto che andrebbe applicato nel momento in cui si scelgono canali, messaggi e strumenti.

Le ultime notizie che avvallano questa visione, anche se non toccano direttamente l’Italia, arrivano da Meta.

Le aziende dell’area EMEA, eccetto 11 Paesi compreso il nostro, non potranno più utilizzare gli shop sulle pagine Facebook o Instagram a meno che non abbiano abilitato, per gli USA, il checkout interno delle piattaforme; inoltre non potranno utilizzare il tagging dei prodotti nei post.

L’annuncio precisa che anche per i Paesi selezionati lo strumento shop permarrà “fino a nuovo avviso”.

Lo stesso annuncio dice che la nuova esperienza delle pagine Facebook, che entrerà a completo regime da giugno, non supporterà alcune vecchie funzionalità, come la possibilità di gestire e pubblicare un catalogo o una pagina di dettaglio del prodotto.

Questo ci fa capire che se non siamo i “padroni” di uno strumento saremo sempre soggetti alle modifiche di chi lo detiene, i cambiamenti a volte sono favorevoli, ma non lo sono sempre.

Per questo è bene diversificare i propri canali e garantirsi di non perdere il lavoro e l’impegno profusi nella propria strategia, o perlomeno di limitare i danni.

Se ad esempio il vostro canale di vendita online è costituito dallo shop di Facebook pensate che potrebbe arrivare il momento in cui verrà emesso quel “nuovo avviso” che annuncerà la sua chiusura!

ChatGpt è di nuovo disponibile per gli utenti italiani dopo lo stop del Garante della Privacy. Per adeguarsi alle richieste dell’Autorità l’azienda ha reso disponibile agli utilizzatori europei una serie di informazioni e soluzioni aggiuntive per l’esercizio dei loro diritti. Gli utenti europei ora hanno la possibilità di opporsi al fatto che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi, inoltre possono far cancellare le informazioni ritenute errate. Per utilizzare lo strumento gli utenti dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni con il consenso dei genitori.

Le insidie della AI

Vi abbiamo parlato della lettera di Elon Musk che chiedeva di sospendere lo sviluppo delle intelligenze artificiali puntando il dito sui loro potenziali rischi e conseguenze, salvo poi aprire una nuova azienda per realizzare AI.

Il patron di Tesla però non è stato il solo a lanciare l’allarme ed è di questi giorni la notizia che vede protagonista Geoffrey Hinton, considerato uno dei padri della AI. Il ricercatore ha lasciato Google per poter parlare liberamente delle possibili criticità della crescita e diffusione esponenziale dell’intelligenza artificiale.

Uno dei punti da lui sottolineato è il potenziale utilizzo con scopi malevoli di queste tecnologie.

Sembra fargli eco la ricerca dell’Europol secondo cui “ChatGpt può essere utilizzato per conoscere un vasto numero di potenziali aree di criminalità senza alcuna conoscenza preliminare“.

Il rapporto presenta alcuni esempi tra cui lo sfruttamento per attività di phishing della capacità di ChatGpt di redigere testi efficaci sulla base di una richiesta dell’utente. Se nel passato molte truffe erano facilmente individuabili a causa di evidenti errori grammaticali e di ortografia, ora il criminale potrà facilmente impersonare un’organizzazione o un individuo in modo estremamente realistico senza una buona conoscenza della lingua della vittima.

Altri criminali con poche o nessuna conoscenza di codifica e sviluppo potranno sfruttare le capacità delle AI per farsi aiutare a compiere attacchi informatici.