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nr.76
11 Marzo 2021

2 minuti di tempo

Addio ai cookies

Google dice addio ai cookies di terze parti, cosa significa questo? Se vi ricordate i cookies sono quei files che vengono salvati in automatico durante la navigazione dei siti per una migliore esperienza utente oppure per tracciare il comportamento degli utenti a fini commerciali. I cookies di terze parti a cui si riferisce il colosso del web è proprio legato al tracciamento della navigazione dell’utente per potergli proporre inserzioni pubblicitarie mirate. Il loro abbandono, così come dichiarato da Google, permetterà agli utenti una navigazione più protetta sul fronte privacy. Ma non è tutto oro ciò che luccica, infatti sono sorti subito i primi dubbi sulle reali conseguenze di questa azione.

Se le cose stanno come sembrano, Google continuerà a conoscere e accumulare i dati di navigazione degli utenti grazie ai propri cookies presenti in primis nel motore di ricerca e nelle mappe, ma anche in tutto l’universo di servizi offerti da Google che utilizziamo quotidianamente. Questo cambiamento darebbe quindi all’azienda un vantaggio ancora maggiore.

Sembra proprio che i conflitti tra i social network e gli enti nazionali preposti alla regolamentazione e al controllo non abbiamo fine! La Russia ha annunciato il rallentamento di Twitter, la piattaforma sarebbe colpevole di non aver eliminato contenuti che violano le leggi del paese. L’azione avrebbe quindi lo scopo di proteggere i cittadini ma Il Moscow Times nota la vicinanza temporale tra la sanzione e il blocco di 100 account ritenuti legati al governo russo. Il rallentamento colpirà il 100% dei dispositivi mobili ed il 50% di quelli desktop. L’agenzia russa per le comunicazioni e i media ha inoltre aperto alla possibilità di colpire con la stessa sanzione altri big nel prossimo futuro, senza specificare quali.

Gli influencer persuadono?

Secondo la ricerca “Italiani & influencer” realizzata da Buzzoole, Infovalue e Mondadori Media un italiano su cinque segue un macro influencer e uno su tre segue un influencer. Con il termine influencer la ricerca individua non solo persone, ma anche brand editoriali che utilizzando i canali social ottengono un grande seguito per temi specifici. I motivi che spingono gli italiani a seguire gli influencer sono molteplici: per i consigli che danno (54%, è la motivazione maggiormente diffusa nell’ambito food), perché considerato esperto di singoli argomenti (51%, ambito tecnologia e motori), oppure perché lo si ritiene un modello con cui identificarsi (19%, ambito fashion e famiglia).

La ricerca delinea i contorni anche di come questo si trasformi in un vantaggio per le vendite delle aziende: nell’ultimo anno circa la metà degli intervistati ha comprato una media di 2 prodotti o servizi consigliati da influencer, gli acquisti si sono concentrati in particolare nei settori beauty, food, fashion e tecnologia.