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nr.69
12 Novembre 2020

2 minuti di tempo

Campagne Natale

Le campagne di Natale dei grandi brand sono già comparse o in procinto di essere lanciate. Alle consuete scelte relative alla creatività, al budget, agli obiettivi, alle strategia, ai canali,… quest’anno se ne sono aggiunte altre (che speriamo restino isolate): affrontare o no il tema del COVID-19? E se sì in che termini? Prendiamo ad esempio i cortometraggi di Disney e Coca Cola. Il primo si rifà ai temi tradizionali tra famiglia e nostalgia con il peluche di topolino che diventa simbolo degli affetti più cari, un messaggio che quindi sembra slegato dall’attuale contingenza. Il corto di Coca Cola invece vede un papà che deve trascorrere il Natale lontano dalla famiglia, per motivi di lavoro. Il protagonista scopre nella letterina per Babbo Natale della figlia, il desiderio di non avere regali, ma semplicemente il padre a casa.

La lontananza fisica dai propri familiari non conviventi è quasi certamente qualcosa che dovremmo affrontare questo Natale ed è con la metafora del lavoro che Coca Cola ingloba nella sua comunicazione ciò che sta succedendo e che sta cambiando le nostre abitudini.

Buffo scivolone per Amazon che, qualche giorno fa, ha inaugurato la versione svedese del proprio sito. Quest’ultimo conteneva traduzioni sbagliate ed errori di ortografia, cose che certo non ci si aspetta da un tale colosso. Ad accorgersene sono stati proprio i clienti svedesi, nessun controllo preventivo o in divenire. E se pensate a una strategia di marketing, della serie “purché se ne parli”, sappiate che gli errori sono stati anche grossolani e volgari, non divertenti e sagaci, qualcosa da pollice verso insomma!

Natale per i piccoli

Il timore di molti esercizi commerciali locali è che, al di là delle chiusure, le persone cercheranno di non recarsi in negozio per scegliere i propri regali o che cercheranno di ridurre al minimo la permanenza all’interno del negozio fisico. Se realizzare e gestire un vero e-commerce per queste attività risulta troppo oneroso economicamente e a livello di risorse umane (tempo e competenze), il digitale può comunque andare in loro aiuto. Promuovere i propri prodotti con cataloghi sui social e campagne pubblicitarie, permetterebbe ai potenziali clienti di effettuare una prima selezione o addirittura l’acquisto, andando poi a ritirare nel punto vendita.

Anche consentire la comunicazione tramite messaggi grazie a WhatsApp Business e a Messenger può aiutare ad avvicinare le persone ai negozi locali. Ricordatevi sempre che l’integrazione tra digitale e mondo fisico non è solo per le grandi aziende e che potete confrontarvi con noi per capire le vostre opportunità!