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nr.141
30 Novembre 2023

3 minuti di tempo

BLACK FRIDAY 2023: Tanti sconti, tante fregature!

L’inflazione blocca gli sconti del Black Friday di quest’anno, che in molti casi sono risultati più convenienti in altri periodi.

Nonostante questo, i nostri consumatori italiani hanno speso comunque circa 4 miliardi di euro, ma le offerte vere sono state poche.
Quanti di voi si sono detti almeno una volta “Aspetto il Black Friday per comprarlo!”, ma quest’anno l’aumento dei prezzi ha contagiato gli sconti.
Era una previsione già stata fatta da alcuni osservatori a inizio novembre come risulta da un’inchiesta pubblicata da Altroconsumo pochi giorni fa;

Diciamo che chi negli ultimi anni ha potuto sfruttare il Black Friday per fare super acquisti o dimezzare certe spese del 50%, stavolta non c’è riuscito, infatti gli sconti tipici non superano il 10% e il nostro carrello di prodotti elettronici desiderati addirittura è rincarato del 20%.
Nonostante questi dati, la gente continua a “comprare e comprare”, secondo il Codacons c’è addirittura un aumento del 15% rispetto all’anno scorso.
Lunedì c’è stato il Cyber Monday, dedicato a tutti i prodotti di elettronica, ultima spiaggia per i delusi del Black Friday e appassionati di tecnologia, che però anche in quella data non hanno trovato offerte molto vantaggiose.

Le prime analisi hanno portato a questi dati per il mese di novembre: si prevede che il 60% effettuerà acquisti sia nei negozi online che in quelli fisici, un 57% acquisterà articoli di abbigliamento, e a seguire con il 44,7%, i prodotti elettronici.
Con il Natale alle porte inoltre, 1 italiano su 2 approfitterà degli sconti per fare i primi regali, ma in ogni caso possiamo assicurarvi che le percentuali di ribasso di quest’anno non sono state per nulla convenienti, sicuramente però qualche shopping-compulsivo purtroppo non se ne sarà accorto.
Inutile dire che convenienti o meno, dove viene scritto “SCONTO DEL XX” la nostra mente viene automaticamente attirata e il “Metti nel carrello” diventa un’azione che si compie in ben che meno di mezzo secondo.

MA ALEXA, QUANTI ANNI HAI?

La nostra amica Alexa ha compiuto 5 anni! L’abbiamo conosciuta nel 2018, arrivata come la semplice assistente di Amazon che ci forniva musica o intrattenimento, nel tempo si è insediata sempre di più sotto i nostri tetti, diventando l’amica che spegne e accende le luci senza farci alzare dal divano, ma soprattutto una fonte di news affidabile.
Solo quest’anno, infatti, sono state oltre 45 milioni le interazioni generate da parte degli utenti per tenersi aggiornati sulle ultime notizie.
Alexa inoltre è diventata davvero la compagna perfetta per le necessità quotidiane, fidata e precisa, infatti pensate che 8 milioni di volte le è stato detto dagli utenti “Alexa, ti voglio bene”.

AVETE MAI SENTITO PARLARE DI BARD?

Google Bard è un chatboat basato sull’intelligenza artificiale generativa e sull’apprendimento automatico sviluppato da Google e creato sul modello LaMDA.
Facciamo un piccolo salto indietro per i meno informati, il modello LaMDA (Language Model for Dialogue Applications) è un modello linguistico conversazionale sviluppato da Google che esiste dal 2020, ma solo nel giugno 2022 diventa famoso anche ai non addetti ai lavori in quanto un ingegnere della stessa azienda, rese pubblica una personale e controversa interpretazione concettuale secondo la quale il chatboat era diventato senziente.
Bard nasce per essere concorrente diretto di ChatGpt creato da OpenAI e arriva in Italia verso metà luglio di quest’anno.

Ad oggi, Google ha aggiornato Bard per estrarre informazioni specifiche dai video YouTube. Questa funzionalità è ancora in fase di sviluppo, ma ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i contenuti video.
La piattaforma Google ha voluto perfezionare ancora una volta l’Intelligenza artificiale di Bard con un aggiornamento che estende l’integrazione a YouTube.
Secondo l’annuncio di Google, il chatboat Ai ora è in grado di analizzare i video su YouTube e di estrarre all’istante informazioni specifiche da condividere con gli utenti.
Significa che non servirà più dedicare del tempo alla visione intera di un video, ma piuttosto facendo un semplice click riusciremo ad ottenere solo le informazioni che ci interessano.

Facciamo un esempio, cercate il video di una ricetta?
Se chiedete a Brad vi dirà gli esatti ingredienti aggiungendo pure qualche consiglio che magari non c’è nel video.

Pro o contro a questa innovazione?
Il gigante della tecnologia ora dispone delle capacità di Bard per consentire agli utenti di accedere a informazioni utili in un video senza dover visualizzare l’intero video, ma se da un lato questa utilities favorisce sicuramente la user experience, consentendo all’utente di evitare la visualizzazione di video e annunci pubblicitari, dall’altro l’AI può riassumere efficacemente le informazioni di un video. Sorge quindi la domanda su quale sarà il futuro del lavoro per gli YouTuber o creator, o almeno per alcuni di loro.